Grande protesta contro il centro di espulsione del BER: la comunità deciderà presto!
Un centro di espulsione progettato all'aeroporto di Berlino-Brandeburgo provoca proteste a Schönefeld. Il voto del consiglio comunale è imminente.

Grande protesta contro il centro di espulsione del BER: la comunità deciderà presto!
All’aeroporto di Berlino-Brandeburgo (BER), sono in fase di partenza i piani per un nuovo “centro di ingresso e uscita” che ottimizzerà i processi di deportazione. Questo progetto fa molto discutere e ha già provocato proteste nel comune di Schönefeld. Secondo un rapporto dell' taz Mercoledì prossimo avrà luogo la votazione decisiva del consiglio comunale, nella quale verrà messo ai voti il progetto di costruzione. Se approvati, i lavori di costruzione potrebbero iniziare già nel 2026, mentre la messa in servizio è prevista per l’inizio del 2028.
Domenica scorsa circa 150 persone hanno manifestato contro il progetto del centro di deportazione. Gli organizzatori, compresi quelli dell'iniziativa “Movimento Solidale”, esprimono preoccupazione per la potenziale criminalizzazione di coloro che cercano protezione e criticano il centro come simbolo di esclusione. La resistenza contro il centro non consiste solo nelle proteste, ma comprende anche campagne educative nelle comunità colpite. Gli attivisti hanno già tenuto colloqui porta a porta per informare i cittadini sull’impatto del progetto. Le opinioni nella comunità sono contrastanti, anche se la tendenza è verso un accordo.
La costruzione e il finanziamento
I piani prevedono un totale di 156 posti di detenzione in uscita nel centro, il che significa quadruplicare la capacità attuale. Inoltre è prevista una procedura rapida per l'esame delle domande di asilo, che dovrebbe svolgersi entro pochi giorni. Tuttavia, ciò solleva preoccupazioni riguardo al supporto legale per le persone colpite. I costi di costruzione sono stimati in 315 milioni di euro, che saranno messi a disposizione dai governi federale e statale in un periodo di 25 anni. I critici sottolineano le incoerenze nella normativa sugli appalti, poiché l’appalto è stato assegnato a un investitore con precedenti penali senza gara pubblica.
Il centro progettato dovrà unire i compiti federali e statali relativi all'ingresso e all'uscita dei migranti e costituire un centro competente per le questioni relative ai rifugiati, riferisce rbb24. Le organizzazioni per i rifugiati avvertono che tali strutture mettono in pericolo la dignità umana delle persone colpite, soprattutto perché in Germania si discute da anni sulle condizioni quadro per le procedure di asilo.
Le sfide nel sistema di asilo
Nel contesto della discussione in corso è importante considerare il contesto storico della Germania in materia di asilo. La prima procedura d’asilo regolamentata dalla legge, ad esempio, è stata introdotta in Germania nel 1953 e fino ad oggi la Repubblica Federale è diventata uno dei principali paesi di accoglienza dei rifugiati nell’UE. Secondo un rapporto dell' bpb Alla fine di giugno 2024 in Germania vivevano circa 727.900 persone con protezione di rifugiato, il che evidenzia ancora una volta le sfide attuali.
Il previsto centro di deportazione al BER, che l’iniziativa per i rifugiati “Alan Kurdi” descrive come l’espressione di una nuova “era di deportazione” in Germania, solleva la questione di come garantire la protezione dei rifugiati data l’erosione dei diritti d’asilo negli ultimi anni. L’attenzione verso procedure più rapide potrebbe portare a limitare il diritto delle persone a una procedura di asilo equa, cosa che non può essere ignorata nell’attuale dibattito sociale sulla disponibilità ad accettare i migranti.
Il voto del consiglio locale di mercoledì non è solo un evento politico locale, ma ha anche conseguenze di vasta portata che potrebbero essere avvertite oltre la regione. Gli effetti di questi piani probabilmente si ripercuoteranno a lungo nelle discussioni sulla legge sull’asilo e sulla responsabilità sociale della Germania.