Protesta al BER: l'iniziativa chiede la chiusura del controverso centro per rifugiati
A Schönefeld i cittadini protestano contro il previsto centro di ingresso e uscita per i rifugiati presso l'aeroporto BER, la cui apertura è prevista nel 2028.

Protesta al BER: l'iniziativa chiede la chiusura del controverso centro per rifugiati
Le cose stanno davvero esplodendo all'aeroporto di Berlino-Brandeburgo (BER). Oggi, 14 luglio 2025, si è svolta una grande manifestazione contro il previsto centro di ingresso e uscita per i rifugiati, che, secondo le informazioni attuali del Ministero degli Interni di Potsdam, dovrebbe aprire i battenti all'inizio del 2028. Ciò che inizialmente avrebbe dovuto essere completato da un investitore privato entro il 2026, incontra ora una forte resistenza tra i residenti e le organizzazioni dei rifugiati.
Circa 100 persone si sono radunate oggi davanti al municipio di Schönefeld per protestare contro il progetto di costruzione. L’iniziativa “Prevent BER Deportation Center” ha rivendicazioni chiare: vogliono che il piano di sviluppo del centro di asilo venga respinto e si impegnano con veemenza a fermare completamente il progetto. I manifestanti hanno chiesto la fine della detenzione per deportazione e delle procedure di asilo negli aeroporti. Questa è una questione scottante per molti perché vedono a rischio la dignità umana.
Un progetto edilizio controverso
Il centro previsto, che fungerà da sede dell'autorità, riunirà i compiti necessari per l'ingresso e l'uscita dei migranti. Lo Stato affitterà l'edificio da un investitore privato. Il progetto ha ricevuto critiche anche per la mancanza di bandi di gara pubblici. La polizia ha accompagnato la protesta, che ha cercato di attirare l'attenzione sulle implicazioni dei diritti umani di un simile centro.
Nell'ambito della protesta, l'iniziativa prevede di consegnare mercoledì un comunicato ufficiale in municipio e di organizzare una veglia. In questo giorno si riunisce anche il consiglio comunale, il che segna una svolta entusiasmante nelle prossime discussioni sul centro d'asilo. E non sembra essere colpito solo il livello locale, ma vengono presi in considerazione anche gli aspetti sovraregionali: il governo federale ha annunciato che affitterà spazi per uffici nel centro, il che aumenta le preoccupazioni sulla funzionalità e sull'umanità.
Situazione giuridica e aspetti relativi ai diritti umani
Così Istituto per i diritti umani chiarisce, i respingimenti alle frontiere tedesche violano importanti requisiti in materia di diritti umani e il diritto europeo. I controlli in corso alle frontiere interne potrebbero anche portare a rimpatri illegali, il che mette in discussione la politica europea in materia di asilo.
Da più parti giungono inoltre indicazioni secondo cui nel 2024 il numero delle domande d’asilo in Germania diminuirà di circa il 30% rispetto all’anno precedente. Questo declino solleva interrogativi sulla necessità di misure che potrebbero violare non solo gli accordi internazionali ma anche i diritti umani dei richiedenti asilo.
I gruppi interessati chiedono una valutazione individuale dello status dei diritti umani di ciascun richiedente asilo per garantire che nessuno sia sottoposto a tortura o trattamenti inumani a seguito di deportazione o respingimento. Un’espulsione collettiva forzata, come potrebbe avvenire in un centro di espulsione, costituirebbe una chiara violazione di questi principi fondamentali.
Date tutte queste complicazioni e le proteste in corso, resta da vedere come si svilupperà il dialogo tra autorità, comuni e società civile. C'è molto da chiarire a Schönefeld e ben oltre.